Serra Bioclimatica ed Ecobonus 110

Opportunità e condizioni

Maggio 11, 2021

serra bioclimatica

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Intro

serra bioclimatica

La serra bioclimatica, frutto esotico tanto desiderato quanto sconosciuto, torna a far parlare di sé sulla scia degli interventi per efficientamento energetico promossi, anzi superpromossi dall’Ecobonus al 110%. Vediamo insieme come si possono combinare le cose, non prima di aver chiarito di cosa stiamo parlando.

Cosa NON è una serra bioclimatica

veranda No serra bioclimatica

Ad una prima occhiata, la serra appare come un corpo annesso al fabbricato principale, dotato di ampia vetratura, soleggiato; cose che la rendono facilmente confondibile con una veranda, quello spazio ottenuto chiudendo con infissi vetrati – del tutto  o parzialmente – spazi accessori come logge, porticati o terrazze.

Diciamo subito che in casi particolari è possibile trasformare suddetti spazi in una vera e propria serra blioclimatica.

Prima però è il caso di approfondire innanzitutto l’essenza della serra solare, cosa che ci aiuterà anche a comprendere le restrizioni normative in merito e quindi la sfruttabilità di bonus e superbonus 110.

Cosa E' una serra bioclimatica (o serra solare)

In pratica, la serra bioclimatica è un vano che, nei mesi in cui è necessario un riscaldamento degli ambienti interni, ha il compito di immagazzinare calore gratuitamente derivante dall’irraggiamento solare, per trasferirlo al resto della casa.


Trattandosi per definizione di un dispositivo finalizzato al risparmio energetico, è immediato il collegamento con gli incentivi fiscali che hanno proprio questo obiettivo, come l’Ecobonus.


Nelle parole del DPGR 39/R 2018 della Regione Toscana, al suo articolo 57 comma 1:
1. (…) si definisce “serra solare” un elemento di architettura bioclimatica finalizzato ad introitare la radiazione solare coadiuvando nella stagione invernale il riscaldamento dell’edificio o dell’unità immobiliare.


Ne derivano immediatamente le caratteristiche di:
posizionamento in condizioni ottimali di irraggiamento e con un orientamento tra sud est e sud ovest;
dotazione di uno scambio termico con gli ambienti adiacenti tramite l’aria o il calore trasmesso dall’involucro stesso (pareti e/o pavimento).

 

Altre caratteristiche ne conseguono logicamente, se si pensa a cosa NON deve accadere nella stagione calda: non deve surriscaldarsi finendo per trasmettere calore quando indesiderato.
Pertanto le sue superfici vetrate devono essere perlopiù apribili e comunque schermabili dal Sole all’occorrenza.

Caratteristiche di legge per una serra bioclimatica

Ulteriori caratteristiche sono espressamente specificate dalla legge. A titolo esemplificativo prendiamo nuovamente in esame l’art. 57 del DPGR 39/R della Regione Toscana (la prima ad aver deliberato in materia, facendo poi da riferimento per le altre):

 

2. La serra solare deve avere caratteristiche obiettivamente distinte da quelle delle comuni verande. Essa non può essere destinata alla permanenza continuativa di persone e deve essere priva dei requisiti e delle dotazioni atti a consentire tale permanenza, compresi gli impianti di climatizzazione artificiale.


3. (…) La specifica finalità del risparmio energetico è certificata nella documentazione tecnica di progetto, nella quale è quantificata, attraverso i necessari calcoli energetici, la riduzione dei consumi di combustibile fossile per il riscaldamento invernale.


4. La serra solare concorre alla determinazione dell’involucro edilizio e della sagoma dell’edificio.

"Abitabilità" di una serra bioclimatica

serra bioclimatica serra solare

Chiariamo meglio il comma 2 sopracitato: “non può essere destinata alla permanenza continuativa di persone”.
In alcuni casi di legge locale, questo si traduce nella imposizione di una altezza massima inferiore ai 270 cm (ad esempio 240 cm).
In tutti i casi è comunque vietato ogni impianto di climatizzazione artificiale, ovvero non è possibile installarci un riscaldamento.

L'effettiva efficacia va dimostrata

Non è sufficiente che una serra abbia le sopraelencate caratteristiche per potersi definire tale ed essere approvata.

E’ necessario, per legge (cfr. Comma 3 sopracitato), che la riduzione del fabbisogno energetico che essa apporta sia, in sede di progetto, dimostrata con opportuni calcoli.

Infatti, la sua progettazione richiede una specifica competenza quale può avere un architetto con specializzazione in bioclimatica oppure un termotecnico.

Non basta (né alla legge né all’atto pratico) attaccare una stanza vetrata alla casa per dire “ecco la serra bioclimatica”.

La serra bioclimatica è contemplata dall'EcoBonus?

serra bioclimatica

Alla fine del 2017, nella “Guida alle agevolazioni fiscali per il risparmio energetico” dell’Agenzia delle Entrate, in riferimento agli interventi su edifici esistenti, si leggeva: “Non è stato stabilito quali opere o impianti occorre realizzare per raggiungere le prestazioni energetiche richieste. L’intervento, infatti, è definito in funzione del risultato che lo stesso deve conseguire in termini di riduzione del fabbisogno annuo di energia primaria per la climatizzazione invernale dell’intero fabbricato. Pertanto, la categoria degli “interventi di riqualificazione energetica” ammessi al beneficio fiscale include qualsiasi intervento, o insieme sistematico di interventi, che incida sulla prestazione energetica dell’edificio, realizzando la maggior efficienza energetica richiesta dalla norma.”
Nel caso dell’Ecobonus, il progettista specializzato dovrà quindi indicare l’apporto quantitativo della serra bioclimatica all’interno degli interventi previsti per il risparmio energetico. Per comprendere che si tratta di un contributo non indifferente, serva sapere che si parla di una riduzione che può raggiungere anche il 25% del fabbisogno annuo stimato (valutato, secondo le norme UNI, calcolando la differenza di energia dispersa senza la serra a con la serra).

Agevolazioni fiscali dell'Ecobonus per la serra bioclimatica

La serra bioclimatica è ammessa tra i fattori che possono concorrere alla riduzione del fabbisogno energetico di due classi come richiesto dall’ecobonus.

Il suo costo di progettazione è detraibile in quanto farà parte del costo di progettazione mirato al risparmio energetico suddetto.

Il suo costo di costruzione è interamente a carico del cliente e non è detraibile, a differenza di altri interventi trainanti e trainati come il cappotto termico, gli infissi, gli impianti di riscaldamento, etc.


N.B.: Per una serra, è chiaro che buona parte del costo di costruzione è rivestito dagli infissi. Se con gli interventi cosiddetti “trainanti” (vd. articolo per spiegazione) si riesce ad elevare le prestazioni energetiche dell’edificio di 2 classi ottenendo il riconoscimento dell’Ecobonus, è opportuno approfittarne per la sostituzione degli infissi (tra gli interventi cosiddetti trainati). Questo significa, all’atto pratico, offrire un bel po’ di lavoro ad una ditta di infissi, con la quale sarà pertanto naturale imbastire una trattativa commerciale per la fornitura di quelli per la serra per ottenere un buon prezzo.

La serra bioclimatica "fa volume"?

serra bioclimatica solare

Tra i tecnici ricorrono espressioni come “fa volume”, “non fa volume”. Con queste intendono il fatto che il volume del vano in oggetto vada a “mangiare” il monte di metri cubi edificabili messo a disposizione dalla legge nella proprietà.

 

Relativamente a questa istanza, si può affermare che la realizzazione della serra bioclimatica è ammessa anche laddove non sarebbero ammessi aumenti di cubatura. Detto con l’espressione dei tecnici: “la serra non fa volume”.

 

Questo può facilmente sortire il duplice effetto:

    • da una parte, di renderla particolarmente appetibile da parte del cliente;
    • dall’altra, di renderla particolarmente sospetta da parte del tecnico comunale e di chiunque debba vagliare la legalità della cosa

Quest’ultimo aspetto fornisce una ragione di più perché l’effettivo contributo al risparmio energetico sia debitamente calcolato e opportunamente dimostrato.

E di che volume stiamo parlando?

serra bioclimatica solare

Alcune norme locali limitano a priori la volumetria della serra, a volte facendola rientrare nel monte di metri cubi destinabili a vani tecnici. Ed è bene che il progettista verifichi questo tra le prime cose.

Da un punto di vista puramente tecnico, non si può rispondere a priori ad una simile domanda perché il volume della serra bioclimatica è il risultato di una combinazione di fattori di calcolo.

Si può comunque dire che la sua dimensione in pianta, generalmente proporzionata alla superficie dei locali adiacenti, per una casa di medie dimensioni, si aggira sui 2.5 x 3.5, 3×4 mt (da moltiplicare poi per l’altezza ammessa o di progetto).

Vincoli normativi vari e permessi da richiedere

Trattandosi di un volume aggiuntivo annesso alla casa, la serra bioclimatica non è un’opera liberamente eseguibile; necessita bensì comunicazione all’amministrazione comunale fino addirittura a permesso a costruire. Dipende dai casi.


Solitamente i regolamenti comunali sono la norma di riferimento e stabiliscono le caratteristiche, dimensionali, tecniche e formali, che serre solari e verande devono avere e, in funzione di ciò, viene stabilito che tipo di titolo abilitativo (= “permesso”) è necessario richiedere.

 

Localmente poi possono sussistere anche vincoli sull’immobile o sull’area paesaggistica in cui si vuole realizzare una serra solare bioclimatica.

 

Si aggiunge il rispetto delle norme igieniche. Realizzare una serra solare collegandola tramite una porta finestra già esistente nel/al fabbricato principale potrebbe non essere fattibile, se la stanza comunicante non ha altre finestre che garantiscano il rispetto dei requisiti minimi aeroilluminanti. Così facendo, infatti, la porta finestra esistente cessa di essere una comunicazione verso l’esterno.

Trasformazione in serra bioclimatica

Posto che l’intervento di modifica dello stato esistente (ad esempio: chiusura di porticato con infissi) sia ammissibile secondo tutti gli eventuali vincoli normativi sussistenti nell’area, si tratta di verificare se ci sono le condizioni tali per cui la trasformazione del vano esistente può fattivamente ridurre il fabbisogno energetico andando a costituire una vera e propria serra bioclimatica.
Una prima banale verifica la può fare il cliente stesso direttamente. Se ad esempio la veranda o il loggiato da trasformare si trovano a nord, evidentemente non sussiste possibilità alcuna.

Conclusioni

serra bioclimatica

La serra bioclimatica, per potersi dire tale, deve avere determinate caratteristiche ed il suo contributo al risparmio energetico deve essere calcolato e dimostrato agli enti preposti a controllo. Per questo serve un progettista specializzato (tipicamente, un architetto o un termotecnico esperti in bioclimatica).


Nell’ambito del 110, il suo costo di progettazione è una spesa detraibile, il suo costo di costruzione no.


Al di là di tutto, la serra bioclimatica non è solo un dispositivo per il risparmio energetico. La serra bioclimatica è un BELLISSIMO dispositivo di risparmio energetico, fonte di un piacere incommensurabile.


Specie se arricchito dalla presenza di piante (mai sentito parlare di Winter Garden?), con il suo accogliente tepore proprio quando ci voleva, con la sua ampia trasparenza, regala tutta la comodità di stare in un ambiente al riparo dagli agenti atmosferici (come può essere un vento eccessivo), facendoti dimenticare di essere in un luogo “chiuso”.

 

Il presente articolo è stato redatto con la consulenza dello studio di architettura per la sostenibilità AxS, esperto sui temi del progettare&costruire ecologico.
QUI QUI sono visibili un paio di loro progetti per serra bioclimatica.

 

BuonaserRa a tutt@.

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